L’Italia di Meloni come Russia e Iran, il governo si astiene sull’adozione dell'”Accordo pandemico” dell’Oms

Il posizionamento di Roma
I rapporti tra governo Meloni e la comunità scientifica restano complicati. Una maggioranza che vede tra le sue file diversi esponenti quantomeno “scettici” sull’uso dei vaccini, e che strumentalmente ha voluto formare una commissione di inchiesta sul Covid, da trasformare in una sorta di “tribunale politico” per Giuseppe Conte e Roberto Speranza, sceglie di non adottare il primo accordo pandemico al mondo.
Oggi gli Stati membri dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, hanno formalmente adottato questo storico accordo nel corso di una sessione plenaria dell’Assemblea mondiale della sanità, il principale organo decisionale dell’Oms.
Adozione che arriva all’indomani del voto in Commissione delle delegazioni degli Stati membri: 124 quelli a favore e undici le astensioni. Tra queste c’è appunto l’Italia, in compagnia di Russia, Iran, Israele, Polonia, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Giamaica, Paraguay e Guatemala.
Un accordo storico che servirà per definire principi e approcci, ma anche strumenti, per un miglior coordinamento internazionale di fronte alla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie, sulla scia del disastro che è stato il Covid-19.
Intesa rivendicata con forza da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms: “Il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri nell’adottare lo storico accordo pandemico dell’Oms”, ha detto. Un accordo che è “una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale. Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati indifesi per non patire nuovamente perdite come quelle subite durante il Covid-19”.
L’astensione dell’Italia non sorprende. Nonostante il documento dell’Oms sia stato nel tempo ridimensionato, tanto da passare da “Trattato pandemico” a un più sobrio “accordo”, era finito nel mirino della Lega e del mondo No-Vax italiano.
Così nella sua dichiarazione prima del voto, riportata da Repubblica, il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva giustificato l’astensione del governo sottolineando che l’Italia “intende ribadire la propria posizione riguardo alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica” e aggiungendo che vi sono “questioni ancora aperte” che “meritano ulteriori approfondimenti”
“Con l’astensione odierna – è scritto nella dichiarazione – l’Italia intende ribadire la propria posizione riguardo alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo pandemico. Accogliamo inoltre con favore che, nell’annunciare la conclusione dei negoziati, l’Oms abbia specificato che l’Accordo pandemico non conferisce all’Oms il potere di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, né di obbligare gli Stati ad adottare azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o misure terapeutiche o diagnostiche, o attuare lockdown. Riteniamo inoltre che l’Accordo debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e protezione dei diritti fondamentali, inclusa la tutela dei dati personali e delle libertà individuali”.
Una posizione duramente criticata da Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova e uno dei punti di riferimento nel periodo pandemico. Bassetti definisce la scelta del governo Meloni “non un bel segnale”. “Mi era sembrato – le sue parole – che il ministro della Salute Orazio Schillaci avesse detto che l’Italia era parte integrante dell’Oms e quindi, se sei parte, sfilarsi su un argomento così importante ci isola da quello che è un contesto su cui dovremmo essere tutti uniti e non dividerci. Mi dispiace”.d
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